O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

mercoledì 19 ottobre 2011

[ Come è andata?? ] G.T.E. - 3° Tappa [ 08/10/2011 ]

Notte freddina, questa seconda della G.T.E. Stanotte i gradi sono scesi intorno ai 12,5 °C dentro la tenda, fuori dunque la temperatura era ancor più bassa. Il vento di ponente che infuriava ieri si è placato, consegnando una giornata più fresca e soprattutto assolutamente serena. La notte non ho sofferto particolarmente il freddo, in ogni caso ero coperto di tutto punto, compreso berretto di lana in testa! Ho dovuto mettere anche i tappi auricolari, perché il vento che frustava i rami dei pini creava degli ululati impossibili da ignorare se si voleva prendere sonno. Nonostante avessi i tappi alle orecchie, d’un tratto ho sentito l’inconfondibile rumore fragoroso che fanno i cinghiali fra le foglie quando in branco pattugliano il bosco grufolando. Ho tolto un tappo ed ho sentito distintamente il loro sbuffo non appena, ormai troppo vicini alla tenda, mi avevano fiutato. E’ bastato un mio brevissimo movimento sopra il materassino per metterli tutti a tacere e farli allontanare in maniera assolutamente silenziosa. E pensare che fino a un minuto prima erano riusciti a superare anche il tappo auricolare! Non tardo quindi a coricarmi di nuovo, anche se purtroppo la posizione in leggera discesa non è molto comoda, cerco dunque di trovare quella meno scomoda.

Piano piano arriva il crepuscolo mattutino, suona la sveglia nel cellulare e comincio con calma le consuete operazioni prima di uscire di tenda. Man mano che passano i minuti il sole si affaccia ad est, e nella tenda entra una luce arancio d’una tinta molto forte, sembra quasi di assistere al riverbero di un incendio. Sembrano inezie, ma sono proprio queste le meraviglie che inaspettatamente la natura può riservarti, ma solo se ti trovi al suo cospetto. Penso che siano questi i momenti in cui la materia di cui sono fatti i nostri sogni prende forma, e immancabilmente mi risuonano in mente le tipiche espressioni del grande Walter Bonatti – “..collocare l’esistenza della realtà soltanto nel riflesso del suo sogno..” - ….

Pronto per l'ultima tappa!!
Il Monte Giove e Marciana

martedì 18 ottobre 2011

[ Come è andata?? ] G.T.E. - 2° Tappa [ 07/10/2011 ]

La prima notte è passata molto bene, nonostante le inevitabili pause che si hanno dormendo in tenda, la stanchezza del giorno precedente ha avuto quasi sempre la meglio, quando poi si riesce anche a sognare, significa che il sonno era profondo, ed è quasi confortante avere questa consapevolezza dopo il risveglio. Sentivo di tanto in tanto il vento che soffiava negli alberi intorno, ma la tenda non ne veniva investita minimamente, come previsto con mia soddisfazione. La temperatura ancora abbastanza alta anche di notte mi ha anche costretto a dormire semiscoperto, nonostante una certa umidità. Alle 6.30 suona la sveglia sul cellulare, fuori è ancora buio anche se di lì a mezz’ora ci sarà già abbastanza luce, ma le manovre mattutine sono molte e preferisco farle con calma e metodo. Dunque per prima cosa ripiego sacco letto e materassino, poi mi vesto e, visto che fuori l’umidità notturna sembra aver inzuppato tutto, mi preparo e consumo anche una ricca colazione in tenda. Una volta uscito trovo conferma sull’umidità: la tenda, nel suo telo esterno, è completamente fradicia in entrambi i lati, e mi conviene quindi separarla subito dal telo della cabina per scuoterla e far sgocciolare via più acqua possibile. Non è possibile ancora tenerla sotto il sole ad asciugare, perche il sole ancora non è sbucato dove mi trovo io, quindi dopo un po’ decido di ripiegare tutto e rimandare l’asciugatura in un secondo momento.

MagoZichele pronto per la 2a tappa
La rada di Portoferraio

lunedì 17 ottobre 2011

[ Come è andata?? ] G.T.E. - 1° Tappa [ 06/10/2011 ]

E’ il 6 Ottobre 2011, dopo una lunga attesa soprattutto per motivi di lavoro, finalmente sono pronto per questa Grande Traversata dell’Elba, che per la prima volta affronterò in solitaria e in autonomia, dormendo in tenda. Ovviamente lo scetticismo di parenti e anche di qualche amico è notevole, ma la determinazione è tanta, sospinta da un’inesauribile curiosità nel mettermi alla prova in qualcosa che non avevo ancora mai affrontato, seppur, a mio avviso, non così eclatante ed estrema. D’altronde i tentativi per non andare da solo non sono mancati, ma essendo tutti falliti, le scelte erano solo due: lanciarmi lo stesso in questa avventura assaporando davvero per la prima volta quella sorta di magico conforto che a volte è la solitudine, oppure annullare e aggiungere un altro rimpianto per il futuro.

Tutto pronto dunque, alle 6.40 sono già al porto di Piombino per il mio traghetto delle 7.30, e subito ecco il primo intoppo: il traghetto è annullato! La partenza slittata di un’ora e la destinazione Portoferraio e non più Cavo. Improponibile iniziare una traversata da Portoferraio. Il prossimo traghetto per Cavo: alle 11! Improponibile iniziare la G.T.E. a metà giornata. Che fare allora? Mentre rimugino sulla cartina dell’Elba alzo lo sguardo e davanti a me vedo la soluzione: che scemo! Mica esiste solo la Moby! Andrò con l’aliscafo della Toremar! E così, dopo il rimborso del biglietto Moby, eccomi pronto sul molo 7 ad attendere l’aliscafo Toremar delle 8.40 per Cavo, con un ritardo finale rispetto al previsto di solo un’ora.

Il sonnolento porto di Piombino
MagoZichele in attesa al molo 7