O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

lunedì 30 aprile 2012

[ Come è andata?? ] Escursione Boccheggiano - Cusa - Farmolla - Fonte Verdi [ 08/04/2012 ]


8 Aprile 2012, giorno di Pasqua, MagoZichele si prepara al pranzo dai suoceri con una bella sgambata mattutina. L’anello sentieristico intorno a Boccheggiano non l’avevo mai provato, adesso sarà l’occasione buona. Di vero anello si tratta, visto che la forma è proprio circolare. Lungo il percorso si può optare per numerose varianti, giacché in queste zone di stradelli non v’è carenza. In ogni caso, si potrà osservare qualche scorcio panoramico di assoluto rispetto.

Il Monte Sassoforte, visto da Boccheggiano

La giornata avrebbe dovuto essere piovosa, in realtà il cielo è completamente sereno e la temperatura è fin troppo altina, considerato il periodo. Parto direttamente da casa dei miei suoceri intorno alle 7.45, Boccheggiano è assolutamente silenzioso, a quest’ora, in un giorno di festa, si approfitta anche e giustamente per riposare. Attraverso rapidamente il tratto che passa in mezzo al paese dirigendomi verso l’uscita in direzione di Campiano. Arrivato alla secca curva a sinistra, lascio la strada asfaltata e prendo la sterrata che si inoltra in questa zona di campagna chiamata Cusa. Dopo poche decine di metri, mentre alla mia destra ci sono alcune piccole e ordinate vigne per produzioni familiari, a sinistra si può godere di un bel panorama sul Poggio di Montieri. In lontananza sulla destra, dalla parte delle vigne, il Sassoforte e il Monte Alto.

Proseguo superando alcuni annessi agricoli dove dei cavalli incuriositi controllano chi passa a quest’ora del mattino. La strada è una sterrata transitata abitualmente da mezzi, con semplici dislivelli attraverso questa zona di campagna con molta semplicità. Anche oggi ne approfitto per mettere sulle gambe un po’ di km in vista degli impegni estivi, attesi ormai da quasi un anno… Il pensiero per questa escursione odierna è solamente per il tratto che troverò una volta sceso fino al Torrente Farmolla, cioè se la risalita sarà agevole o meno. Vista da Google Earth sembrerebbe un sentiero neanche tanto secondario, ma l’esperienza mi ha insegnato che spesso quanto preventivato su carta, riserva sempre delle incognite alla prova dei fatti.

Il Poggio di Montieri dalla strada per Cusa
Arrivo così alla deviazione per il podere Masson, sulla destra, che prendo in direzione sudovest lasciando quindi la sterrata principale. Un gatto nero ogni tanto sembra anticiparmi in avanscoperta, mostrandosi quasi indifferente alla mia presenza. Sarà l’unico animale visto oggi! Anche questo nuovo sentiero è identico al precedente, sempre una strada sterrata che progressivamente, ma lentamente, scende di quota. C’è molto silenzio intorno, ogni tanto si apre qualche bello scorcio panoramico su Boccheggiano. Arrivo al bivio per il podere Masson, un quadrivio di sentieri dove, personalmente, prendo la direzione che più si addentra in discesa. Da ora in poi la discesa sarà quasi costante, per scendere nella vallata del Farmolla. La strada è chiusa da una catena, difficilmente da queste parti oggi verrà qualcuno, meglio così…

I poderi La Berretta mettono a dura prova lo zoom della fotocamera
Il fatto che probabilmente questa parte di sentiero venga di norma frequentata poco, probabilmente dai cacciatori, è a tutto vantaggio della “scenografia”: ogni tanto infatti la strada è completamente ammantata di foglie, dando proprio la sensazione di un posto dimenticato. Proseguo in costante discesa, fino ad arrivare ad uno spiazzo con due grossi cerri, un posto isolato e fantastico per una bella scampagnata in compagnia. Dopo questa micro radura, la strada si restringe un po’, ed arrivo in breve alla fatidica deviazione che devo prendere per scendere fino al Farmolla. I timori che potevo avere per il tratto in discesa, svaniscono subito: il sentiero rimane largo e scende in maniera molto marcata, da un lato costeggiando un’esile boscaglia, dall’altro una zona di bosco tagliato. Questo rende possibile una bellissima visuale sul poggio di fronte dove sulla sommità riesco a scorgere benissimo i poderi Berretta. Decido anche di alleggerire gli indumenti perché c’è sole, non tira vento, insomma si sta da dio.

MagoZichele inizia la discesa per il Torrente Farmolla
Scendo allegramente giù per il discesone e arrivo al torrente. Un posto veramente isolato, con un bel bosco tutto intorno a far da cornice. Adesso viene il bello: individuare sul lato opposto la via di risalita. Sulla cartina il sentiero è segnato debolmente, e anche su Google Earth la parte iniziale della salita non è per niente visibile; però sento che qualcosa deve esserci. In questo tratto iniziale non seguo le indicazioni del gps perché sono molto sommarie, meglio affidarsi a sensazione osservando cosa mi ritrovo davanti. Il primo tentativo non va a buon fine, mentre scatto qualche foto al torrente, ho l’impressione di non aver beccato la giusta direzione. Torno indietro e costeggio il torrente verso valle fino ad individuare qualche possibile traccia di guado. Infine ecco quello che mi sembra il punto giusto, attraverso e subito mi smentisco, perché sono sceso troppo a valle rispetto al punto teorico in cui dovrebbe trovarsi il sentiero. Risalgo il torrente dalla riva opposta fino a tornare al punto in cui ero disceso, ma nella direzione in cui dovrei proseguire c’è solo un ripido pendio. Provo lo stesso a risalire per un po’, e la scelta è giusta, perché dopo pochi metri, da una posizione più rialzata, riesco a scorgere perfettamente il sentiero che cercavo.

La via del ritorno dopo il Podere Monte
Si trovava molto vicino a dove avevo provato a cercarlo al primo tentativo, ma era perfettamente celato. E’ abbastanza largo e completamente stravolto dal passaggio degli animali. Comincio la vera risalita dal Torrente Farmolla, il sentiero sale altrettanto ripidamente se confrontato con quello della discesa, e dopo poche decine di metri attraversa una zona che è stata oggetto di taglio del bosco. A questo punto il sentiero diventa ancora più largo e più facilmente percorribile. Superato il dislivello più importante, in corrispondenza di una spianata, decido per un meritato riposo. Tra l’altro, da questo punto c’è anche una bella visuale su Poggio Ricavolo, punto di passaggio per il RoccaTrek. Riparto spedito, mi trovo praticamente a metà percorso. Rapidamente raggiungo in sequenza, dopo aver superato il bivio con un altro sentiero che raggiunge i poderi Berretta, una casetta utilizzata dai cacciatori, poi è la volta del Podere Monte. Mi trovo adesso, anche se in senso inverso, lungo il percorso della prima tappa del RoccaTrek. Dopo il Podere  Monte, sulla mia sinistra, l’intero versante del Sassoforte domina la scena.

Bellissimo prato erboso nei pressi di Botroni
Il percorso prosegue stabilmente su questa bella strada sterrata, scendendo lievemente di altitudine e attraversando prima zone a boscaglia, successivamente, all’approssimarsi dei primi poderi, a fianco della strada il bosco lascia spazio ad ampi prati erbosi. Arrivo alla deviazione con il sentiero n.42, che risalgo per guadagnare dislivello fino a raggiungere le oramai antiche zone minerarie di Botroni e del Baciolo. Oramai non è rimasto pressoché nulla di allora, tuttavia qualche fondamenta di piloni o qualche scalinata isolata resistono ancora (e volutamente) allo scorrere del tempo. Eccomi infine a Fonte Verdi, una bella foto a questa caratteristica e, per i boccheggianesi locali, rinomata fonte, ed infine affronto le ultime brevi salite che mi riportano a Boccheggiano, al punto di partenza. Una bella escursione, un posto magico da raggiungere come il guado del Torrente Farmolla.
MagoZichele

2 commenti:

  1. Io, che ci sono nato, ho fatto spesso questa escursione! Secondo me il punto migliore per risalire verso Boccheggiano è a "le Raggiunte", dove
    Il fosso della Quercinese entra nel torrente Farmolla (purtroppo quasi sempre secchi). Da dove ti ho detto io al piazzale della Marrosa (alla Berretta) c'è davvero poco anche se non ci sono grandi sentieri e si risale un pò a tastoni! Se tu avessi avuto un giorno in più sarebbe stato bello proseguire verso Santa Sicutera lungo la Farmolla, entrare nella Farma e scendere un bel pezzo risalendo poi da Torniella o Sassofortino! Bravo Michele è un piacere leggere il tuo blog così affascinante!

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    1. Ciao Emanuele, il giro della Farmolla-Farma lo faremo prossimamente!! Leggi il Roccatrek --> http://magozichele.blogspot.com/2011/06/intro-roccatrek.html :-) ciao!!

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